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Il ponte dei caduti? si corre ai ripari.

La settimana scorsa lo studio Calatrava ha ufficialmente informato i tecnici del Comune di Venezia circa i modi più opportuni per risolvere il problema di alcuni particolari gradini del ponte della Costituzione, all'origine di lamentele riportate dalla stampa. Lo sottolinea una nota del medesimo studio dell'architetto Santiago Calatrava.

Come noto - sottolinea la nota - alcuni gradini hanno larghezza doppia rispetto a quelli che precedono e a quelli che seguono. I doppi gradini marcano appunto il cambio di larghezza delle pedate. Ciò in ossequio alla normativa, ma anche perchè la maggioranza dei ponti veneziani è fatta così. La variazione delle pedate è infatti la conseguenza del profilo in semiarco caratteristica dei ponti di Venezia per permettere il passo delle barche. In questi punti il pavimento del ponte è diviso in tre corsie: ai lati vetro opaco antiscivolo, al centro pietra (trachite).

Secondo il direttore dei lavori ingegner Salvatore Vento - continua la nota - i più distratti o le persone con problemi alla vista possono non percepire immediatamente il cambio di ritmo della pedata e rischiano dunque di cadere. Si tratta evidentemente di una questione che appartiene al settore percettivo e che ha, pertanto, carattere del tutto soggettivo.


Su richiesta dell'ingegner Vento lo studio Calatrava ha comunque subito proposto la soluzione più adeguata: si tratta semplicemente di sostituire le 24 pedate di vetro interessate con analoghe pedate di trachite.

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